ARCH-pagine

domenica 31 gennaio 2010

Ravello: inaugurato l'Auditorium delle polemiche

Il 28 Gennaio 2010 si è inaugurato l'Auditorium di Ravello progettato da Oscar Niemeyer. Il tormentato iter di quest'opera inizia nel 2000: Secondo Amalfitano, allora Sindaco della città, parlando col giornalista brasiliano Roberto D'Avila ha l'idea di affidare al brasiliano
il progetto del nuovo Auditorium. In Brasile, D'Avila lo contatta a nome del sociologo Domenico De Masi, assai sensibile alle tematiche dell'architettura moderna e grande amico di Niemeyer. Questi, allora già ultranovantenne, accetta con l'entusiasmo di un ragazzino. In quasi tre mesi elabora il concept partendo dall'idea guida di un insieme architettonico non esoso, semplice, ardito e che inscriva nel paesaggio un segno distintivo ma non stridente. Iter di approvazione gremito di polemiche, ricorsi al TAR, opposizioni di urbanisti e paesaggisti, grida d'allarme per l'integrità del paesaggio e per l'identità dei luoghi, furibonde polemiche a mezzo stampa e compagnia cantante: il solito, trito copione da commedia dell'arte all'italiana caro a certo immobilismo ambientalista. Sconfitto, per fortuna. Perché sistematicamente pronto a dimenticare che un edificio di qualità non distrugge ma preserva e migliora il paesaggio: lo agglutina e lo coagula di contro alla polverizzazione di mille interventucoli sciatti, conditi di falsi mimetismi stilistici, di casette da sette nani o da Puffi e di improbabili castelletti medievali miniaturizzati, di palazzinaggio e villette anonimi, pretenziosi e spesso fuori legge. 
Ora, finiti i lavori affidati alla cooperativa anticamorra Edil-Atellana,  l'opera viene consegnata al pubblico, ai cittadini, ai turisti, alle iniziative musicali e culturali nello straordinario contesto ravellese. Permane qualche problema di gestione, ma per far bene c'è da confidare che le questioni possano risolversi presto nel modo migliore.
Giustamente De Masi ricorda che Ravello non è solo la terra incantevole delle brochure turistiche ma è ampiamente compromessa dall'abusivismo, spesso appannaggio di clan malavitosi al pari di tante aree campane, meridionali e non solo. Con l'Auditorium, parte della costa ravellese viene sottratta all'invadenza dell'abusivismo e consegnata a una progettazione curata e ben pianificata fin dall'inizio.
Piazzale di accesso disteso lungo le curve di livello per consentire un accesso panoramico e l'inquadramento del complesso da parte del visitatore, che così non ha problemi di orientamento. La sala asseconda l'andamento del terreno mentre foyer e palco si librano senza supporti nel vuoto sporgendosi sul paesaggio. Questo penetra all'interno mediante la grande vetrata d'accesso e un oblò dietro l’orchestra. La forma sintetizza una cassa armonica acusticamente efficace e ne approfitta figurativamente per evocare la sagoma degli elmi medievali. Il pubblico piazzale antistante consente a chiunque il pieno godimento dello straordinario panorama e offre possibilità di incontri e di socialità indipendenti dagli spazi interni. Un intervento di buona professionalità: non resta che rallegrarcene.
G.C.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Non è l'angolo retto che mi attira. Neppure la linea retta, dura, inflessibile, creata dall'uomo. Quello che mi attira è la linea curva, libera e sensuale. La linea curva che ritrovo nelle montagne del mio paese, nel corso sinuoso dei suoi fiumi, nelle nuvole del cielo, nel corpo della donna amata. L'universo intero è fatto di curve. L'universo curvo di Einstein." (Oscar Niemeyer)
Ovvero, come avere cent'anni e vivere felici, pensando, creando, progettando, disegnando.

Ciao
Vilma

Giannino Cusano ha detto...

Ciao Vilma,
bentrovata qui. Ho un po' trascurato questo spazio per carenza di tempo.
Si: verissimo. Si può vivere 100 anni per "felicità progettuale". Come Michelucci, del resto :)

A presto
G.